Se volessimo parlare di blockchain, dovremmo dire che si trova nel codice sorgente di Bitcoin. In che senso? Ciò significa che la prima blockchain viene creata quando viene creato anche il Bitcoin. A spiegare meglio questo concetto è l’imprenditore Pietro Mollica in Tindaro web, di cui leggiamo e pubblichiamo questo interessante approfondimento condiviso qui di seguito.
Cos’è una blockchain e come è correlata al BitCoin
Parlando di blockchain, dobbiamo dire che si tratta di una delle tecnologie che sottostanno al Bitcoin. In sostanza, si può ritenere che tale blockchain sia l’unica tecnologia che sta dietro le quinte del Bitcoin, anche se in realtà il Bitcoin era stato creato con tante altre tecnologie crittografiche, che sono poi combinate con la blockchain. Il Bitcoin è una valuta digitale, che si usa soprattutto per i pagamenti, questa valuta è uno dei modi con cui la tecnologia blockchain può essere utilizzata, ma tale blockchain può essere utilizzata anche per trasferimento di cose che hanno valore. I sistemi che si basano sulla blockchain vengono usati in altre cose, come le identità digitali, i social network, il voto, così come l’archiviazione cloud. Blockchain è quindi quel sistema che garantisce al Bitcoin di poter essere inattaccabile dalle reti peer-to-peer.
Che cosa vuol dire tecnologia peer-to-peer?
Le reti informatiche che risultano molto più diffuse sono tutte quelle che sono organizzate secondo il principio di server e client. Quindi, per chiarire, ci sono dei PC che danno servizi, ovvero i server, e altri che li ricevono, chiamati client. Per capire meglio, nel momento in cui state leggendo qualcosa online, il computer è il client che va a ricevere il testo, mentre le immagini e tutti i video sono ciò che viene mandato dal server di chi offre la lettura. In queste reti “paritarie” delle blockchain, invece, il PC è sia server che client, quindi fornisce e riceve dati da ogni altro PC che è collegato alla rete. La tecnologia della rete “peer-to-peer” è tanto conosciuta, ormai da diversi anni, per quanto riguarda i sistemi di scambio di file, quali eMule o uTorrent. Qui, i file che gli utenti decidono di condividere sulle app sono poi salvati in memoria su tanti PC della rete. Ciò che risulta scomodo del peer-to-peer sta nel fatto che è un sistema in cui la rete opera fino a che non si spengono tutti i PC. Quindi, nel momento in cui il Bitcoin viene mandato quando il computer sarà spento non risulterà, dato che c’è bisogno che sia acceso per far sì che ci sia lo scambio tra il server e client.